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La gotta

La gotta è una sindrome clinica caratterizzata da infiammazione acuta ricorrente o cronica delle articolazioni periferiche. È causata dalla deposizione all’interno delle articolazioni e nei tessuti periarticolari di urato monosodico in forma cristallina.

Epidemiologia

La gotta è una forma frequente di artrite e gli uomini ne sono colpiti più delle donne.  La prevalenza aumenta con l’età e si stima sia circa 1% della popolazione.
L’iperuricemia (> 7 mg/dL ) è il maggiore fattore di rischio per la gotta e può essere impiegato anche come marker diagnostico. Durante gli attacchi acuti l’uricemia può essere normale.
Tra le cause di iperuricemia si possono annoverare: una aumentata introduzione di purine, un eccesso di produzione o una ridotta eliminazione dall’organismo di acido urico (tabella seguente).

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Sintomi e decorso

L’esordio della gotta è acuto e, al primo episodio di artrite, ne conseguono altri che nel tempo si fanno più ravvicinati. Senza opportune misure di prevenzione e terapia può instaurarsi la cronicizzazione della malattia.
L’attacco acuto di gotta avviene spesso di notte, dopo un pasto abbondante e ricco di purine e alcolici. Durante il sonno si verificano infatti le condizioni ideali alla precipitazione sotto forma cristallina dell’acido urico: raffreddamento delle estremità e acidosi respiratoria.
Il dolore, tumefazione, rossore colpiscono in genere singole articolazioni.
L’articolazione più colpita e l’alluce (podagra), ma anche la caviglia, il ginocchio e il polso sono sedi comuni di gotta. I primi rari attacchi durano solo diversi giorni, ma quelli successivi, se non trattati, possono colpire diverse articolazioni simultaneamente e durare settimane.
I sintomi e i segni locali infine regrediscono e la funzione articolare torna normale.
Gli intervalli asintomatici tra gli attacchi acuti di artrite gottosa variano notevolmente, ma tendono a essere più brevi col progredire della malattia.

La diagnosi di gotta

La diagnosi precoce Perché si possa attuare una appropriata terapia e prevenzione dell’evoluzione della malattia la diagnosi deve essere precoce . La gotta si diagnostica con:

  • la determinazione dell’uricemia elevata (non in fase acuta) e degli indici di flogosi (PCR)
  • l’esame del liquido sinoviale infiammatorio (con l’evidenza dei tipici cristalli aghiformi birifrangenti in microscopia a luce polarizzata)

L’uricemia elevata espone al rischio di formazione di calcoli di acido urico calcificati nei reni e nelle vie urinarie. Per tale motivo l’uricemia va corretta stabilmente con farmaci e il paziente deve essere indotto ad adottare norme comportamentali precise.

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Norme comportamentali

Si ritiene necessaria l’educazione del malato di gotta all’adozione di un salutare stile di vita, sia per la prevenzione degli attacchi acuti, sia per la prevenzione dell’evoluzione cronica.
Sebbene l’uricemia non dipenda esclusivamente dall’apporto alimentare di purine, una dieta opportuna, ipocalorica e a basso contenuto in cibi rischiosi è auspicabile.

Bisogna prevenire e correggere l’obesità.
E’ buona norma bere molta acqua.
E’ consigliabile eseguire esercizio muscolare aerobico quotidiano.

Nella tabella sono riportati esempi di alimenti sconsigliati e quelli di libero impiego.Gli alcolici dovrebbero essere evitati o consumati in quantità assai limitate.

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La terapia farmacologica

La terapia farmacologica dell’attacco acuto di gotta è da considerarsi una emergenza perché la sofferenza del paziente è notevole.

  • Sospendere Allopurinolo o Febuxostat durante l’attacco acuto
  • Eliminare e sostituire i diuretici (magari in terapia per ipertensione arteriosa)
  • Raccomandare al paziente di bere molta acqua e di assumere 1/2 cucchiaino di bicarbonato la sera prima di coricarsi
  • Farmaci Anti-Infiammatori Non Steroidei (es Indometacina fino a 150 mg/die) con opportuna protezione gastrica e Colchicina da 1 cp/die.
    NB Ricordare al paziente che la Colchicina può determinare una diarrea non grave e che può ridursi riducendo la posologia del farmaco.
  • Attenzione alla funzione renale! Nei malati di gotta vi può essere deterioramento del filtrato renale. Se vi è una insufficienza renale cronica serve la consulenza del nefrologo.

Solo dopo la risoluzione dell’evento acuto, proseguendo la colchicina, si potrà iniziare o riprendere Allopurinolo o Febuxostat, partendo da posologie minime ed incrementando lentamente.
La terapia farmacologica per la prevenzione della cronicizzazione deve tendere al mantenimento dell’uricemia a concentrazioni inferiori a 6 mg/dL. Ciò rende necessaria una elevata aderenza del paziente alla terapia che non deve essere mai sospesa.
Allopurinolo o Febuxostat, alla posologia consigliata dal medico, verranno assunti “sine die”.

Conclusioni

La terapia attuale permette alla maggior parte dei pazienti con la gotta di vivere una vita normale. Ciò se la diagnosi viene posta precocemente e se il paziente segue le prescrizioni del medico.

Dr. Roberto Gorla